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INFIAMMAZIONI

È un processo che può interessare qualunque parte del corpo e per cause molto diverse, ma gli eventi di base sono sempre gli stessi.

L’infiammazione, detta anche “flogosi”, è un fenomeno che può interessare qualunque organo o tessuto dell’organismo e che può insorgere per cause molto diverse, ma gli eventi che la innescano e la sostengono sono sempre gli stessi.

Artrite, gastrite, miosite, borsite, stomatite, congiuntivite, colite, faringite, tendinite, gengivite, appendicite, otite, cistite, neurite e molti altri ancora… I nomi sono tanti, praticamente uno per ogni parte del corpo, ma il significato, tutto racchiuso in quel piccolo e inquietante suffisso “ite”, è uno solo: infiammazione.

Ossia, bruciore, arrossamento, gonfiore e, soprattutto, dolore. Sintomi sperimentati da tutti, fin dall’infanzia, per le ragioni più varie, acute o croniche, che tendono in parte a cambiare con l’avanzare dell’età. Vediamo le principali.

Le infiammazioni dell’apparato muscoloscheletrico possono insorgere a causa di:

  • un trauma dovuto a un colpo o a una caduta
  • un danno a un muscolo o a un’articolazione determinato dall’uso troppo intenso o protratto,
  • una postura scorretta mantenuta a lungo (soprattutto nel caso della colonna vertebrale e del collo, nella zona cervicale)
  • un movimento brusco
  • una patologia infiammatoria cronica locale (come la borsite del ginocchio o la fascite plantare, che interessa la pianta del piede) o generalizzata (l’artrite reumatoide, la gotta ecc.).

Le infiammazioni che interessano la muscolatura degli arti inferiori o superiori, della schiena o del collo, oltre alla sintomatologia puramente infiammatoria, sono spesso accompagnate anche da contrattura più o meno accentuata oppure da debolezza e difficoltà nei movimenti.

Cute e mucose si possono infiammare, invece, per reazione a una ferita esterna o a una lesione interna (come un’afta in bocca o un’ulcera dello stomaco) oppure l’infiammazione può svilupparsi in seguito a sensibilizzazioni o irritazioni determinate da specifiche sostanze, esterne, ma anche interne (come avviene nell’irritazione di stomaco ed esofago quando si soffre di acidità gastrica).

Ulteriori fenomeni infiammatori derivano, poi, dall’aggressione dei tessuti da parte di agenti patogeni esterni come batteri e virus: è ciò che avviene, per esempio, alle mucose del naso, della gola, dei bronchi, dell’orecchio e della vescica in caso di raffreddore, influenza, faringiti, tonsillite, laringiti, bronchiti, otiti, cisitite ecc.

Infiammazioni particolarmente dolorose e, spesso, difficili da curare riguardano i nervi. In questi casi a indurle, oltre a danni diretti fortunatamente rari, possono essere:

  • stimolazioni eccessive occasionali (è il caso della nevralgia del trigemino scatenata dal freddo intenso o della sensibilità dentale)
  • alterazioni croniche dei tessuti che circondano il nervo e che tendono a modificarne la funzionalità e a promuoverne la degenerazione (come avviene nella neuropatia diabetica)
  • sollecitazioni improprie potenzialmente lesive (come quelle dovute alle protuberanze ossee che possono formarsi nel canale vertebrale in presenza di artrosi cervicale severa e comprimere il midollo spinale).

Oltre al dolore intenso, le infiammazioni dei nervi sono spesso accompagnate da intorpidimento, alterazioni della sensibilità al caldo, al freddo e al tatto, parestesie (sensazione di formicolio, punture di spilli, prurito ecc.), debolezza muscolare e limitazione funzionale, come tipicamente avviene nel caso dell’irraggiamento al braccio della sintomatologia degli attacchi acuti di artrosi cervicale.

Lombalgia e sciatalgia

Infiammazioni localizzate del sistema nervoso, comuni soprattutto tra adulti e anziani e fonte di notevole sofferenza, sono quelle che coinvolgono le radici dei nervi spinali, principalmente a causa dell’artrosi della colonna vertebrale o della compressione determinata da un’ernia del disco (consistente nella protrusione laterale di un disco intervertebrale).

Oltre alla più generica lombalgia (che può avere anche cause diverse, come la contrattura della muscolatura paravertebrale), tra le più note condizioni dolorose a carico dei nervi spinali c’è la cosiddetta sciatica o sciatalgia, derivante dall’infiammazione del nervo sciatico (detto anche nervo ischiatico), che origina dalla parte inferiore della colonna vertebrale (plesso sacrale) e decorre sotto il muscolo piriforme del gluteo e lungo i muscoli posteriori della gamba, dalla coscia fino al polpaccio e ai piedi.

La sciatalgia è quasi sempre monolaterale (nel senso che interessa soltanto un gluteo e una gamba per volta) e può essere così dolorosa da impedire di restare seduti o camminare per alcuni giorni; non di rado, è accompagnata da intorpidimento e, a volte, da contrattura o debolezza dei muscoli posteriori della gamba.

Una sintomatologia simile a quella della sciatica può essere determinata dalla:

  • sindrome del piriforme, una condizione rara nella quale è il muscolo piriforme, che collega l’osso sacro al femore, ad “appoggiarsi” al nervo sciatico durante specifici movimenti del bacino e della gamba e a farlo infiammare
  • spondilolistesi, un’alterazione della colonna vertebrale corrispondente allo spostamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante
  • compressione dei nervi spinali, derivante dall’ingombro del feto e dalla transitoria alterazione della curvatura lombare della colonna vertebrale associata alla gravidanza oppure alla presenza di peso in eccesso, specie se concentrato a livello addominale.Fibromialgia

    La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (astenia) che colpisce approssimativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani.
    Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). Questa condizione viene definita “sindrome” poiché esistono segni e sintomi clinici che sono contemporaneamente presenti (un segno è ciò che il medico trova nella visita; un sintomo è ciò che il malato riferisce al dottore).

    La fibromialgia spesso confonde poiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche. Il termine fibrosite era una volta utilizzato per descrivere questa condizione. Il suffisso -ite significa infiammazione- un processo che può determinare dolore, calore, tumefazione e rigidità. I ricercatori hanno evidenziato che l’infiammazione non è una parte significativa di questa sindrome. Il nome fibromialgia o sindrome fibromialgica è pertanto più accurato, ed ha ampiamente rimpiazzato i vecchi termini utilizzati. La fibromialgia interessa principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa. Sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non si tratta di artrite e non causa deformità delle strutture articolari. La fibromialgia è in effetti una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli.

    La sindrome fibromialgica manca di alterazioni di laboratorio. Infatti, la diagnosi dipende principalmente dai sintomi che il paziente riferisce. Alcune persone possono considerare questi sintomi come immaginari o non importanti. Negli ultimi 10 anni, tuttavia, la fibromialgia è stata meglio definita attraverso studi che hanno stabilito le linee guida per la diagnosi. Questi studi hanno dimostrato che certi sintomi, come il dolore muscoloscheletrico diffuso, e la presenza di specifiche aree algogene alla digitopressione (tender points) sono presenti nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica e non comunemente nelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose.

    Sindrome del TUNNEL CARPALE

    • La causa della maggior parte dei casi di sindrome di tunnel carpale non è nota.

      Si può avvertire dolore, formicolio e intorpidimento nelle dita e nel palmo vicino al pollice.

      I medici basano la diagnosi su un esame obiettivo e, se necessario, sui risultati dell’esame della funzione nervosa.

      Solitamente, i sintomi possono essere alleviati da antidolorifici, da una stecca o, a volte, da un’iniezione di corticosteroidi o da un intervento chirurgico.

    Il tunnel carpale è così definito perché è uno stretto passaggio mediante il quale i tendini attraversano il polso per giungere alla mano. Il tunnel è costituito da tendini, legamenti e ossa circostanti. Il nervo mediano si trova nel lato del polso rivolto verso il palmo della mano e attraversa il tunnel carpale. Questo nervo è responsabile della sensibilità di pollice, indice, medio e del lato dell’anulare rivolto verso il pollice.

    La sindrome del tunnel carpale è molto frequente, specialmente nelle donne di età compresa fra i 30 e i 50 anni. Può interessare una o entrambe le mani.

    La sindrome del tunnel carpale è dovuta alla compressione (schiacciamento) del nervo mediano. Tale compressione può essere causata dal gonfiore del tessuto esterno o interno al tunnel, oppure dai fasci di tessuto fibroso che formano il lato del polso rivolto verso il palmo della mano.

    Le donne in gravidanza e i soggetti affetti da diabete, ipotiroidismo, alcune forme di amiloidosi o artrite reumatoide presentano un maggior rischio di sviluppare la sindrome del tunnel carpale. Sono a rischio anche i soggetti che lavorano eseguendo movimenti ripetuti e forzati a polso esteso, come quando si utilizza un cacciavite. Un altro fattore potenziale (ma controverso) è l’uso di una tastiera di computer posizionata in modo sbagliato. È considerata una delle cause della sindrome del tunnel carpale anche la prolungata esposizione a vibrazioni (ad esempio, nell’uso di certi attrezzi elettrici). Tuttavia, la maggior parte dei casi si manifesta per motivi sconosciuti

Per tutte le in fiammazioni dei muscoli, dei tendini, delle mucose e degli organi interni la MAGNETOTERAPIA 2A e la MAGNETOTERAPIA 2A PORTATILE sono eccezionali nel miglioramento e nella cura della patologia.

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