PATOLOGIE
La ionoforesi per i suoi innumerevoli vantaggi terapeutici viene utilizzata per la cura di diverse patologie, principalmente viene impiegata per alleviare il dolore di alcune malattie muscolari come artrosi, artrite, sciatica e strappi muscolari. In campo odontoiatrico viene usata per anestesie superficiali, profilassi anticarie, nei trattamenti endocanalari e per ridurre la sensibilità dentinale e cura delle gengiviti.
La somministrazione farmacologica tramite ionoforesi è molto efficace per curare l’iperidrosi (sudorazione eccessiva) delle mani, dei piedi, del viso e delle ascelle.
Trova applicazione anche in campo estetico per ridurre la cellulite, infatti tramite questo trattamento si penetra direttamente nel derma eliminando gli inestetismi della pelle.
La ionoforesi non presenta particolari controindicazioni ma è sempre opportuno consultare un medico prima di sottoporsi ad una seduta, in ogni caso è sconsigliato l’impiego nelle donne in gravidanza, nei soggetti che presentano lesioni cutanee o che soffrono di aritmia cardiaca.
IPP
Successivamente compare una zona di indurimento a carico del pene, la placca, che pur non determinando particolare dolore o fastidio, si associa ad un netto incurvamento dell’asta in erezione tanto da rendere complessa, se non impossibile, la penetrazione.
Spesso a questi fenomeni si associa una variabile diminuzione della qualità dell’erezione. Non si riesce più ad ottenere un a ottimale rigidità e la rigidità ottenuta tende a decrescere velocemente non consentendo un rapporto sessuale ottimale.
Si pensa che ci sia una certa correlazione con malattie del collageno, artriti, morbo di Dupuytren, lesioni tendinee ed altro; si è osservata una certa maggior frequenza nei soggetti arteriosclerotici, ipertesi e diabetici; si è ipotizzata una diminuzione della elasticità dei tessuti che formano i corpi cavernosi del pene (i serbatoi che si riempiono di sangue durante l’erezione), che potrebbero andare incontro a micro-lesioni di tipo traumatico durante certe manovre del coito, flessioni, piegamenti, forzature.
Queste micro-lesioni innescano un processo riparativo cellulare, operato da certe cellule specializzate, i fibroblasti, con la formazione di tessuto fibroso di tipo riparativo (fibrina). Verrebbe a mancare il segnale biologico che arresta tale processo di riparazione e quindi i fibroblasti continuerebbero a produrre fibrina e tessuto connettivo in eccesso alla lesione, formando un ispessimento, la placca.
Ci sono soluzioni chirurgiche , farmacologiche e strumentali
Le terapie strumentali maggiormente usate sono ultrasuoni, onde d’urto, ionoforesi e magnetoterapia
La Ionoforesi farmacologica può aiutare ad arrestare il processo di incurvatura, a massimizzare l’effetto farmacologico in loco.
La IONOFORESI 2A con elettrodo urologico specifico risulta essere la scelta migliore per l’IPP.