Spesso non ci pensiamo, ma le nostre mani sono davvero indispensabili per garantirci una serena e confortevole quotidianità. Lavorano incessantemente, proprio per questa ragione possono essere soggette a traumi, disturbi o malattie. 

Il dito a scatto è una patologia che colpisce i tendini delle dita e della mano, causando la difficoltà di estensione o flessione del dito. L’ultrasuonoterapia, forte della sua scarsa invasività, può venirci in aiuto nel trattare questo disturbo. Scopriamo insieme perché. 

È possibile trattare il dito a scatto con gli ultrasuoni? 

Donna si tocca il dico a causa di un dolore

Come abbiamo visto, il cosiddetto “dito a scatto” interessa i tendini delle dita e della mano e provoca difficoltà nel movimento. Tale disturbo è causato dall’ispessimento del tessuto che riveste il tendine, rendendolo meno scorrevole all’interno del tunnel osseo. Ciò porta a un blocco del dito interessato. 

L’ultrasuonoterapia è un metodo non invasivo e altamente efficace per trattare il dito a scatto. L’utilizzo delle onde sonore ad alta frequenza stimola infatti il processo di guarigione e riduce l’infiammazione nei tessuti circostanti. In tal modo, può aiutare a ripristinare la normale funzionalità del dito e ridurre il dolore, senza dover necessariamente ricorrere a interventi chirurgici invasivi. 

 

Cos’è la tenosinovite stenosante 

 

Il dito a scatto ¹ ² ³, noto anche come tenosinovite stenosante o morbo di Notta, è un disturbo caratterizzato dal blocco temporaneo del movimento di una o più dita, che successivamente si estendono improvvisamente con un rumore simile a quello di un grilletto. A ciò si deve il peculiare nome della patologia. 

Questo disturbo è causato dalla riduzione del diametro della guaina sinoviale che avvolge il tendine del dito colpito. Può quindi essere molto doloroso e, in casi estremi, può causare il blocco completo della funzionalità del dito interessato. 

Il disturbo colpisce spesso il pollice, il medio o l’anulare della mano dominante e può coinvolgere entrambe le mani. Le persone che eseguono movimenti ripetitivi delle mani, sia per lavoro che per hobby, sono maggiormente a rischio di sviluppare il dito a scatto. 

Il trattamento terapeutico varia a seconda della gravità e della durata del disturbo. Una delle opzioni terapeutiche più efficaci è l’ultrasuonoterapia, un trattamento non invasivo che utilizza onde sonore ad alta frequenza per ridurre l’infiammazione e stimolare il processo di guarigione. 

 

L’anatomia della mano 

Anatomia della mano

Dato il suo importantissimo ruolo, la mano ⁴ è una delle parti del corpo più complesse. È costituita da ben 27 ossa, numerose articolazioni, muscoli, tendini, nervi e vasi sanguigni. 

I muscoli dell’avambraccio si estendono nella mano tramite lunghe cordicelle chiamate tendini. Essi sono costituiti da tessuto connettivo molto resistente e sono responsabili della trasmissione della forza muscolare alle ossa, permettendo di muovere le dita in modo coordinato e preciso. I tendini che controllano il movimento delle dita sono protetti e circondati da guaine sinoviali, che aiutano a mantenere la loro stabilità e scorrevolezza durante il movimento. 

L’ispessimento o l’infiammazione di queste guaine può causare una riduzione del diametro del canale attraverso cui il tendine scorre, portando alla comparsa del dito a scatto. L’insorgenza del disturbo può essere favorita anche da attività ripetitive della mano, che possono causare microtraumi ai tessuti circostanti e aumentare l’infiammazione. 

Una particolare forma del disturbo è la tenosinovite di De Quervain ⁵, una patologia infiammatoria che colpisce i tendini del pollice e del polso. Essa è caratterizzata da dolore, gonfiore e difficoltà nei movimenti. 

 

Cause e fattori di rischio della tenosinovite stenosante 

Donna anziana fa giardinaggio

Trattandosi di un disturbo che può risultare particolarmente fastidioso, è importante fare il possibile per evitare l’insorgenza della tenosinovite stenosante. Ecco gli elementi a cui è opportuno prestare attenzione. 

Il dito a scatto è causato principalmente dal restringimento della guaina che avvolge il tendine del dito interessato. Questo tendine, chiamato flessore, è costituito da lunghe fibre che si estendono dai muscoli dell’avambraccio, passano attraverso il polso e si attaccano alle falangi delle dita, collegando i muscoli alle ossa. La tenosinovia, una membrana protettiva che circonda i tendini, rilascia un liquido lubrificante che permette ai tendini di muoversi agevolmente senza attriti all’interno della sua guaina, durante i movimenti di estensione e flessione delle dita. 

Se la guaina tenosinoviale si infiamma ripetutamente o per un lungo periodo, può diventare ristretta e costringere il tendine a rimanere bloccato in posizione piegata prima di estendersi rapidamente, causando irritazione e infiammazione dei tendini coinvolti. L’infiammazione prolungata può portare alla formazione di cicatrici, ispessimenti o noduli. 

Il rigonfiamento sinoviale all’interno del canale digitale aumenta la difficoltà del tendine a scorrere, costringendo il paziente a compiere uno sforzo maggiore per estendere il dito, provocando lo scatto e un forte dolore. Questo disturbo può limitare notevolmente la funzione della mano e il movimento delle dita. 

I fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare il dito a scatto includono: 

  • microtraumi alla mano; 
  • movimenti ripetuti di presa; 
  • alcune malattie concomitanti, come l’artrite reumatoide, il diabete, l’ipotiroidismo e alcune infezioni. 

Il disturbo è più comune nelle donne rispetto agli uomini

 

Fattori di rischio: l’età 

 

Il dito a scatto può colpire persone di tutte le età, ma è più comune tra i 40 e i 60 anni. Ciò accade per varie ragioni. 

In primo luogo, le guaine tendinee tendono a indurirsi con l’età, il che può aumentare la probabilità di sviluppare la condizione. Inoltre, molte persone di questa età sono più suscettibili ad altre condizioni di salute che possono aumentare il rischio di sviluppare il dito a scatto, come l’artrite reumatoide, il diabete e l’ipotiroidismo. 

 

Fattori di rischio: patologie pregresse 

 

Come abbiamo appena accennato, esiste una correlazione tra il dito a scatto e alcune patologie. Rimanendo in ambito ortopedico, spiccano l’artrite reumatoide e il tunnel carpale

L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune che può causare infiammazione e dolore nelle articolazioni, tra cui quelle delle mani e delle dita. Questa infiammazione può portare all’ispessimento dei tessuti intorno ai tendini delle dita, compresa la guaina sinoviale, che può aumentare il rischio di dito a scatto

Il tunnel carpale è invece una sindrome compressiva del nervo mediano nella regione del polso, che può causare sintomi come dolore, intorpidimento e formicolio nella mano e nelle dita. In alcuni casi, la sindrome del tunnel carpale può causare anche la compressione dei tendini delle dita, facilitando quindi l’insorgenza del dito a scatto 

In entrambi i casi, è importante rivolgersi a un medico per una valutazione accurata e un corretto trattamento delle patologie sottostanti e dei sintomi associati, compreso il dito a scatto. 

 

Il dito a scatto nei bambini 

 

Abbiamo visto come la tenosinovite stenosante sia particolarmente comune in pazienti tra i 40 e i 60 anni. Nonostante ciò, il dito a scatto può interessare anche i bambini ⁶ ⁷. 

In genere, colpisce i bambini in età prescolare o scolare, ma può verificarsi anche nei neonati o nei bambini più grandi. 

Le cause del dito a scatto nei bambini possono essere diverse rispetto a quelle degli adulti. Per esempio, nei neonati il dito a scatto può essere causato da una malformazione congenita, mentre nei bambini più grandi può essere la conseguenza di un trauma o una lesione acuta. Negli adulti invece, come abbiamo visto, è più spesso causato da un’infiammazione cronica. 

In generale, il trattamento del dito a scatto nei bambini è simile a quello degli adulti, ma la prognosi è solitamente migliore, in quanto il loro sistema muscolo-scheletrico è ancora in via di sviluppo. Tuttavia, è importante che venga diagnosticato e trattato precocemente per evitare complicazioni e limitazioni funzionali a lungo termine. 

 

Dito a scatto: quali sono i sintomi? 

Donna si tocca la mano a causa di un dolore

Ora che abbiamo fatto conoscenza con questo disturbo, vediamo come possiamo riconoscerla tempestivamente. Esistono vari possibili segni e sintomi del dito a scatto, più o meno gravi. Essi includono: 

  • il dito bloccato in una posizione piegata che si raddrizza improvvisamente, nei casi gravi, il dito non riesce a completare l’estensione; 
  • il dolore localizzato nel palmo della mano
  • il gonfiore o la rigidità del dito, soprattutto alla mattina; 
  • la presenza di un nodulo alla base del dito interessato
  • una sensazione di scatto o schiocco al compimento del movimento di flessione-estensione; in alternativa, lo scatto può verificarsi quando si afferra saldamente un oggetto. 

Se si riscontra rigidità o scatti nell’articolazione di un dito, è sempre opportuno avvisare il proprio medico. Ciò è particolarmente importante se l’area colpita presenta calore e informazione: potrebbe infatti essere in corso un’infezione. 

La patologia del dito a scatto può causare dolore in diverse fasi, a seconda della gravità della condizione. Inizialmente, il dolore può essere lieve e si manifesta durante i movimenti del dito colpito, accompagnato da una sensazione di scatto o di schiocco. Con il passare del tempo, il sintomo può diventare più intenso e costante, soprattutto quando il dito rimane bloccato in posizione piegata e poi si raddrizza improvvisamente. In casi più gravi, il dolore può essere così intenso da limitare notevolmente la funzionalità della mano. 

La durata della patologia può variare a seconda della gravità del caso e della tempestività della diagnosi e del trattamento. In alcuni casi, il dito a scatto può guarire spontaneamente in poche settimane, mentre in altri può persistere per mesi o addirittura anni. È importante rivolgersi tempestivamente a un medico per una diagnosi corretta e un trattamento adeguato, in modo da ridurre il rischio di complicanze e migliorare la qualità della vita del paziente. 

 

Tenosinovite stenosante: come diagnosticarla 

 

Hai riconosciuto alcuni dei sintomi descritti? È il momento di rivolgersi a uno specialista. 

La diagnosi del dito a scatto si basa principalmente sull’esame clinico, durante il quale il medico valuta la storia clinica del paziente e conduce un esame fisico per identificare le zone doloranti e verificare la scorrevolezza dei movimenti. 

Per fare ciò, il medico chiede al paziente di aprire e chiudere la mano, osservando attentamente il passaggio dalla posizione di flessione a quella di estensione. Inoltre, attraverso la palpazione del palmo della mano, il medico può individuare la presenza di eventuali noduli sottocutanei che spesso causano dolore. 

 

Strumenti per la diagnosi 

 

Come appena visto, la diagnosi del dito a scatto si basa primariamente sull’esame clinico da parte del medico, ma in alcuni casi può essere utile l’utilizzo di esami diagnostici strumentali come la radiografia, l’ecografia o la risonanza magnetica. Questi esami possono essere utilizzati per escludere altre patologie che possono causare sintomi simili, come l’artrite reumatoide o il tumore osseo. 

Per la Tenosinovite di De Quervain, che colpisce la guaina dei tendini che si estendono al pollice, la diagnosi può essere fatta in modo simile, attraverso l’esame fisico da parte del medico e, in alcuni casi, con l’utilizzo di esami diagnostici come l’ecografia. 

Inoltre, il medico può effettuare il test di Finkelstein. Esso consiste nel piegare il pollice all’interno della mano e poi piegare il polso verso il mignolo per valutare la presenza di dolore. Anche per questa patologia, la radiografia può essere utilizzata per escludere altre cause di dolore al polso e alla mano. 

 

Come curare la tenosinovite stenosante? 

 

Una volta ottenuta la diagnosi, possiamo intraprendere il nostro percorso di cura. Esistono diverse opzioni terapeutiche in base alla manifestazione dei sintomi e alla durata del disturbo. Vediamole più da vicino. 

In caso di sintomi lievi o poco frequenti, le principali opzioni comprendono: 

  • steccatura, per mantenere il dito affetto in una posizione. Ciò permette di mantenere l’articolazione a riposo e di prevenire la chiusura a pugno delle dita durante il riposo notturno, attenuando così il dolore; 
  • esercizi per le dita, per mantenere la mobilità articolare del dito colpito; 
  • evitare movimenti manuali ripetuti per almeno tre o quattro settimane

 

Rimedi naturali e raccomandazioni generali per il dito a scatto

 

Se il disturbo non è invalidante e si vogliono evitare le terapie farmacologiche, è possibile favorire la guarigione con alcuni accorgimenti. Tra questi si ricordano: 

  • mantenere il dito a riposo per circa 4 o 6 settimane; 
  • ridurre i movimenti di presa ripetuti e i lavori manuali impegnativi; 
  • evitare sforzi e traumi; 
  • utilizzare guanti antivibrazioni; 
  • eseguire esercizi defaticanti per le mani, unitamente a esercizi di rotazione per il polso;
  • massaggiare il dito colpito per alleviare il dolore. 

 

Terapie farmacologiche per il dito a scatto 

 

Se i sintomi sono più gravi, è possibile che il medico prescriva la somministrazione di farmaci antinfiammatori. Se il disturbo persiste, può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico. 

La terapia farmacologica si basa sull’utilizzo di antinfiammatori non steroidei, il cui scopo è ridurre il gonfiore e il dolore associati allo scatto. Un’altra opzione è rappresentata dall’infiltrazione di steroidi. Tuttavia, questa strada può comportare il rischio di danni al tendine ⁸.

 

Fisioterapia per il dito a scatto 

Sessione di fisioterapia per il trattamento della mano

La fisioterapia può essere un’opzione efficace per il trattamento del dito a scatto. Lo specialista può scegliere di adottare una gran varietà di tecniche, tra cui esercizi per le mani, manipolazione e mobilizzazione articolare, terapia manuale e ultrasuonoterapia. 

Quest’ultima, in particolare, utilizza onde sonore ad alta frequenza per produrre calore e migliorare la circolazione sanguigna nell’area interessata. Questo può contribuire a ridurre l’infiammazione e il dolore, migliorare la flessibilità articolare e accelerare il processo di guarigione. In combinazione con altri trattamenti, come la terapia occupazionale e la chirurgia, la fisioterapia può aiutare i pazienti affetti da dito a scatto a raggiungere un recupero completo e a prevenire recidive. 

Se il tuo medico ha incluso la terapia a ultrasuoni nel tuo percorso di recupero dal dito a scatto, dispositivi come Dolcontrol⁹ possono venire in tuo aiuto. Questo apparecchio ti consentirà di svolgere le tue sessioni di cura a domicilio, godendo della massima privacy e senza alcun rischio per la tua sicurezza. Rivolgiti a 2A Group per ricevere maggiori informazioni. 

 

Trattare chirurgicamente il dito a scatto 

Dispositivo di ultrasuonoterapia Dolcontrol

Laddove la terapia farmacologica non dovesse risultare efficace, è possibile che il medico decida di procedere con un trattamento chirurgico. 

La liberazione percutanea del dito a scatto è un’operazione eseguita in anestesia locale che può riportare il dito nella posizione corretta. La tenolisi dei flessori rappresenta un’altra procedura chirurgica utile a ripristinare la normale funzionalità del tendine. Dopo l’intervento, è necessario osservare un periodo di riposo e la fisioterapia può essere utile per il recupero

Tuttavia, il paziente potrebbe riscontrare alcune possibili complicanze post-operatorie: 

  • infezioni, spesso trattabili con antibiotici; 
  • recidive; 
  • rigidità del dito;
  • rottura del tendine ¹ ⁰.

La riabilitazione con ultrasuoni può essere un’opzione efficace per la riabilitazione dopo l’intervento. Gli ultrasuoni a bassa frequenza riscaldano il tessuto e promuovono la circolazione sanguigna nella zona interessata, favorendo la guarigione. 

Gli ultrasuoni possono anche aiutare a ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore post-operatorio. Il trattamento può essere personalizzato in base alle esigenze individuali del paziente e deve essere eseguito da un fisioterapista qualificato. La riabilitazione con ultrasuoni può accelerare il processo di recupero, ridurre la durata della degenza ospedaliera e migliorare la funzionalità del dito. Anche in questo caso, grazie a Dolcontrol è possibile svolgere le cure necessarie comodamente e in sicurezza presso la propria abitazione. 

 

Riprendi in mano il tuo benessere

 

L’ultrasuonoterapia è una terapia altamente efficace per il recupero del dito a scatto. Gli ultrasuoni sono una soluzione non invasiva, sicura e priva di effetti collaterali, il che li rende una scelta ideale per i pazienti che cercano un trattamento non farmacologico. Riduci il dolore e accelera il processo di guarigione, ritornando quanto prima alle attività che più ami

Se soffri di dito a scatto, parla col tuo medico riguardo la possibilità di utilizzare l’ultrasuonoterapia come parte del programma di riabilitazione. Noi di 2A siamo qui per sostenerti nel tuo percorso.

 

Fonti:

1 https://www.humanitas.it/news/dito-scatto-intervenire/

2 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3558240/ 

3 https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-di-ossa,-articolazioni-e-muscoli/disturbi-della-mano/dito-a-scatto

4 https://www.treccani.it/enciclopedia/mano/

https://www.humanitas.it/news/tenosinovite-stenosante-de-quervain-sintomi-trattamento-della-malattia-delle-mamme/

6 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8873964/

7 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9678541/

8 https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/dito-a-scatto-cura-trattamento.html#

9 https://www.dolcontrol.com/

10 https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/dito-a-scatto-cura-trattamento.html#